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Termini e condizioniCome funziona il piano sequenza nella serie Adolescence
Nella serie Netflix Adolescence il regista Philip Barantini ha optato per un approccio radicale: nessun montaggio, nessuna alternanza di inquadrature. Ogni puntata, della durata di 50-65 minuti, è stata registrata in un’unica ripresa, con attori, troupe e macchina da presa sincronizzati in un perfetto balletto senza errori. Questo ha comportato:
Il piano sequenza: una tecnica cinematografica rivoluzionaria
Coniato dal critico André Bazin negli anni ’50, il termine plan-séquence (piano sequenza) indica una scena narrativa completa girata in un’unica inquadratura, senza soluzione di continuità. A differenza del long take (inquadratura lunga ma non necessariamente autonoma), il piano sequenza prescinde dal montaggio, privilegiando la realtà e unicità del tempo e dello spazio.
Perché questa scelta per Adolescence?
Il regista di Adolescence, Barantini, ha voluto eliminare ogni artificio per restituire nella serie l’immediatezza del disagio adolescenziale. Senza pause, lo spettatore è costretto a confrontarsi con l’ansia e l’incomunicabilità, vivendo l’esperienza filmica in modo quasi fisico. La tecnica diventa così strumento narrativo, non semplice virtuosismo: un modo per rendere tangibile il senso di oppressione che permea tutta la storia.
Il futuro del piano sequenza
Un tempo riservato a registi visionari, oggi la tecnica del piano sequenza è più accessibile grazie a macchine da presa digitali e droni. Dalla serie True Detective a film come 1917 (che finge un piano sequenza continuo), anche il pubblico si è ormai abituato a questa estetica ipnotica. Adolescence ne è l’ultima prova: un esperimento riuscito che dimostra come il piano sequenza possa trasformare una serie TV in un’esperienza cinematografica unica.
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