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Termini e condizioniIl blackout e le prime spiegazioni
Alle 12:30 di lunedì 28 aprile, un’improvvisa interruzione di corrente ha paralizzato i trasporti, le comunicazioni e i servizi essenziali in Spagna. Il 50% delle forniture è stato ripristinato solo dopo le 22:00, mentre in Portogallo 750.000 utenti su 6,5 milioni hanno riacceso la luce in serata. Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha definito le ore successive “critiche”, escludendo inizialmente sabotaggi o attacchi informatici. E nel fratttempo l’operatore portoghese REN e quello spagnolo Red Eléctrica hanno puntato il dito contro un “raro fenomeno atmosferico”, identificato proprio nella vibrazione atmosferica indotta.
Cos’è la vibrazione atmosferica indotta
Il termine vibrazione atmosferica indotta descrive un fenomeno fisico in cui oscillazioni anomale nelle linee ad alta tensione (400 kV) sono causate da variazioni estreme di temperatura, vento o umidità. Queste condizioni alterano il campo elettrico attorno ai cavi, portando alla ionizzazione dell’aria (scariche a corona) e a guasti a cascata.
Secondo studi citati da Nature Communications e IEEE Spectrum, onde di pressione atmosferica o disturbi ionosferici possono modificare la propagazione delle onde elettromagnetiche, destabilizzando reti complesse. Nel caso iberico, le temperature elevate registrate nell’entroterra spagnolo avrebbero creato sbalzi termici improvvisi, innescando vibrazioni meccaniche nei cavi e squilibri nella frequenza di rete (normalmente a 50 Hz).
La dinamica del collasso della rete
Il sistema elettrico europeo è interconnesso: un guasto localizzato può propagarsi rapidamente. Secondo Red Eléctrica, il picco di produzione solare registrato pochi minuti prima del blackout ha aggravato lo squilibrio tra domanda e offerta. La frequenza è quindi scesa sotto i 49,5 Hz, attivando di conseguenza i sistemi di protezione che hanno isolato porzioni della rete per evitare danni maggiori.
Il ministro portoghese dell’Ambiente, a questo proposito, ha sottolineato che la “complessità del riequilibrio” richiederà fino a una settimana per il ripristino completo. Intanto, Bloomberg Economics stima un impatto economico pari allo 0,5% del PIL semestrale spagnolo.
Scetticismo e alternative
Non tutti gli esperti però concordano. Lorenzo Tedici, meteorologo de iLMeteo.it, ha espresso dubbi comprensibili: “La situazione meteo era tranquilla, senza vento forte o temporali. È strano attribuire il blackout a fenomeni atmosferici”. Alcuni ipotizzano invece vulnerabilità intrinseche delle energie rinnovabili: la produzione solare ed eolica, se non bilanciata da sistemi di accumulo, può infatti rendere la rete più sensibile a fluttuazioni improvvise.
La vibrazione atmosferica indotta rimane per ora l’ipotesi più accreditata, ma le indagini sono ancora in corso di svolgimento. Certo è che il blackout iberico segna un precedente critico, e dimostra come eventi naturali rari possano mettere in crisi sistemi tecnologici avanzati. La sfida per il futuro sarà dunque coniugare sostenibilità e sicurezza, trasformando le reti elettriche in entità capaci di assorbire shock improvvisi senza collassare.