Benvenuto! Leggi qui i nostri
Termini e condizioniCome funzionava il sistema Elysium
Secondo quanto emerso dalle indagini, i calciatori coinvolti nel giro scommettevano su piattaforme illegali, accumulando debiti di decine (se non centinaia) di migliaia di euro. Per evitare sospetti e tracce dirette di attività illecite, poi, utilizzavano la gioielleria Elysium come intermediaria per saldare eventuali debiti. Il meccanismo era semplice ma ben strutturato: i giocatori simulavano l’acquisto di orologi e gioielli di lusso, effettuando bonifici bancari con causali che indicavano la presunta merce acquistata. Tuttavia, gli oggetti non venivano mai consegnati.
In cambio del pagamento, la gioielleria emetteva regolari fatture per beni mai realmente venduti, creando una copertura apparentemente legale per le transazioni. Questo sistema permetteva ai calciatori di saldare i debiti contratti con i gestori delle piattaforme illegali senza destare sospetti. Le indagini hanno rivelato che la somma totale sequestrata ammonterebbe a 1,5 milioni di euro, con almeno 12 calciatori coinvolti, tra cui nomi noti della Nazionale Italiana come Sandro Tonali e Nicolò Fagioli.
Le piattaforme illegali e il ruolo dei gestori
Le scommesse venivano effettuate su siti non autorizzati come Betsport22.com e Swapbet365.eu, gestiti da due figure chiave: Tommaso De Giacomo e Patrick Frizzera. Questi ultimi operavano in collaborazione con i tre amministratori della gioielleria Elysium per facilitare il pagamento dei debiti accumulati dai calciatori. Le chat analizzate nei telefoni sequestrati a Tonali e Fagioli hanno fornito dettagli cruciali sul funzionamento del sistema, e sulla consapevolezza dei giocatori riguardo alla natura illecita delle operazioni.
Cosa rischiano ora i calciatori coinvolti?
Dal punto di vista penale, i calciatori indagati potrebbero affrontare accuse per esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, punite con ammende fino a 500 euro o arresto fino a tre mesi secondo la legge 401 del 1989. Tuttavia, le conseguenze più significative potrebbero arrivare sul fronte sportivo: la Procura della FIGC sta valutando gli atti dell’inchiesta per stabilire eventuali sanzioni disciplinari, che potrebbero includere lunghe squalifiche o multe salate.
Un fenomeno che riflette una crisi culturale nel calcio
L’inchiesta ha evidenziato anche un problema più ampio: l’uso delle scommesse non sembra motivato solo dal desiderio di arricchirsi ulteriormente, ma anche dalla necessità di riempire il tempo libero durante i ritiri delle squadre e della Nazionale. Questo comportamento solleva interrogativi sulle pressioni psicologiche e sociali che gravano sui calciatori professionisti e sulla gestione del loro benessere mentale.
Il metodo Elysium, in sintesi, ha messo in luce un sistema sofisticato che sfrutta alcune lacune nella regolamentazione delle transazioni finanziarie. Mentre le indagini proseguono, il caso figura come l’ennesimo, preoccupante campanello d’allarme per il calcio italiano. E non fa che evidenziare la necessità di un controllo più rigoroso sulle attività extracalcistiche dei giocatori. Soprattutto se queste attività sfociano, come pare in questo caso, nell’illegalità.