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Termini e condizioniCosa sono le cellule staminali pluripotenti?
Le cellule staminali pluripotenti sono cellule in grado di differenziarsi in quasi tutti i tipi di cellule del corpo umano, esclusi i tessuti extra-embrionali come la placenta. A differenza delle cellule totipotenti (come lo zigote, che può formare un intero organismo) o di quelle multipotenti (che generano solo cellule specifiche, come quelle del sangue), le pluripotenti offrono una versatilità senza precedenti.
Esistono due tipi principali di cellule staminali:
Come si creano le cellule staminali pluripotenti
Yamanaka ha dimostrato che basta introdurre quattro geni (chiamati fattori di Yamanaka) in una cellula adulta, come un fibroblasto della pelle, per riportarla a uno stato embrionale. Questo processo, chiamato riprogrammazione, evita i dilemmi etici legati all’uso di embrioni e permette di generare cellule compatibili con il paziente, riducendo il rischio di rigetto.
Applicazioni attuali e future
Medicina rigenerativa
Le iPS possono trasformarsi in cellule cardiache, neuronali, epatiche o retiniche, offrendo speranze per malattie oggi incurabili come:
Test di farmaci personalizzati
Creare modelli di malattie in laboratorio usando iPS permette di testare terapie su cellule specifiche del paziente. Ad esempio, neuroni di pazienti con sclerosi laterale amiotrofica (SLA) vengono utilizzati per identificare farmaci efficaci.
Bio-stampa di organi
In combinazione con la stampa 3D, le iPS potrebbero permettere la creazione di organi trapiantabili, risolvendo così il problema della carenza di donatori.
Sfide e limiti delle cellule pluripotenti
Nonostante l'enorme potenziale delle cellule staminali pluripotetni, restano parecchi ostacoli da superare in questo campo. Su tutti:
Verso una nuova era medica
Le cellule staminali pluripotenti rappresentano comunque una svolta epocale, anche se il loro successo dipenderà dalla collaborazione tra scienza, politica ed economia. Come ha dichiarato lo stesso Yamanaka: "Voglio offrire queste terapie a chi ne ha bisogno, prima di rivedere mio padre", scomparso per una malattia neurologica.
Con investimenti e ricerca, entro il 2030 potremmo assistere ai primi trapianti su larga scala di tessuti rigenerati. E allora sarà possibile un futuro in cui le cellule non sono solo vittime delle malattie, ma alleate per sconfiggerle.