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Termini e condizioniI recenti tagli del governo Trump a USAID - l'Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale, che da oltre sessant'anni finanzia progetti umanitari e sanitari in tutto il mondo - stanno mettendo a rischio decenni di progressi nella lotta contro la tubercolosi (TBC). Questa malattia, sebbene spesso percepita come un problema del passato, resta oggi l'infezione più letale al mondo. Ma cos’è la tubercolosi e perché il suo ritorno potrebbe rappresentare una minaccia globale?
Che cos’è la tubercolosi
La tubercolosi è una malattia infettiva causata dal batterio Mycobacterium tuberculosis, che colpisce principalmente i polmoni, ma può attaccare anche altri organi. Si trasmette attraverso le goccioline di saliva emesse con la tosse e gli starnuti da persone infette. I sintomi principali includono tosse persistente, febbre, perdita di peso e sudorazione notturna.
Nonostante i progressi nella medicina, la tubercolosi rimane una delle principali cause di morte nel mondo, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che nel 2022 ci siano stati oltre 10 milioni di nuovi casi e circa 1,5 milioni di decessi.
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Perché la tubercolosi potrebbe tornare a diffondersi
Grazie ai finanziamenti internazionali, negli ultimi decenni la lotta contro la TBC ha fatto passi da gigante. I programmi di prevenzione, diagnosi e trattamento hanno ridotto significativamente la diffusione della malattia. Tuttavia, i tagli ai fondi destinati a USAID e ad altri enti che finanziano la ricerca e la distribuzione dei farmaci stanno minacciando questi progressi.
Senza adeguati investimenti, le campagne di prevenzione nei Paesi più colpiti potrebbero ridursi drasticamente, aumentando il numero di casi non diagnosticati e non trattati. Inoltre, la diffusione della tubercolosi resistente ai farmaci rappresenta una minaccia ancora più grande: senza cure adeguate, i ceppi più pericolosi del batterio potrebbero diventare sempre più difficili da controllare.
I rischi per la comunità internazionale
Il ritorno della tubercolosi non sarebbe un problema circoscritto a determinate aree geografiche. La globalizzazione e i flussi migratori, infatti, rendono qualsiasi epidemia una minaccia mondiale. Se la TBC tornasse a diffondersi in modo incontrollato, i sistemi sanitari di tutto il mondo si troverebbero ad affrontare una crisi simile a quella vissuta con il COVID-19.
Inoltre l’interruzione ai finanziamenti per la lotta contro la tubercolosi non è solo una questione umanitaria, ma anche economica: curare un paziente con TBC resistente ai farmaci costa fino a 100 volte di più rispetto a un caso normale. Senza prevenzione e cure tempestive, i costi per i sistemi sanitari rischiano di diventare insostenibili.
La tubercolosi è quindi una malattia che, se non viene affrontata con impegno e risorse adeguate, può tornare a rappresentare una grave minaccia per la salute globale. I tagli ai finanziamenti internazionali rischiano di vanificare decenni di progressi, mettendo in pericolo milioni di vite. Per questo è fondamentale che la comunità internazionale mantenga alta l’attenzione su questa malattia, continuando a investire massicciamente nella prevenzione e nella cura, per evitare che la TBC torni a diffondersi su larga scala.